Esplorazione a Matera – Una mattinata differente
La maggior parte delle volte, i viaggi, quelli belli, accadono così, per puro caso. Non c’è alcuna programmazione, ma accade che da un momento all’altro si pensi : “Ok, deciso, domani andrò lì”.
Ed è proprio quello che è successo sabato scorso, quando da un momento all’altro io e la mia ragazza decidemmo di andare a visitare Matera.
Domenica mattina, alle ore nove, eravamo già in Piazza Vittorio Veneto, alla ricerca di scorci stupendi e di storie legate alla città.
Così, dopo aver prenotato una visita turistica con i ragazzi di Info Matera e nell’attesa che la visita guidata partisse, abbiamo cominciato ad esplorare la città, che sin da subito si è dimostrata stupenda e particolarissima.
I sassi, simbolo del passato, si fondono a vicoli dai colori contemporanei, vecchio e moderno sembrano convivere insieme generando un’alchimia talmente perfetta, da sembrare irreale.
Dopo una breve esplorazione della città, abbiamo iniziato la nostra visita guidata che è durata per tutto il corso della mattinata.
Prima di iniziare insieme questo piccolo viaggio virtuale, tra storia e fotografie, vorrei porvi una domanda: quanto ne sapete di Matera?
Bhe che ne sappiate tanto o poco, questo articolo potrebbe esservi utile sia nel caso in cui decideste di tornarci, sia nel caso in cui decideste di andarla a visitare un’altra volta.
Consigli utili: scarpe da ginnastica, no sandaletti in cuoio o scarpe simili – macchinetta fotografica – vestiti comodi – bottiglietta d’acqua vista la durata dell’escursione.
Partendo da Piazza Vittorio Veneto, che tra l’altro è una delle piazze principali della città, è possibile già vedere i Sassi e alcuni edifici storici e da qui, dopo una breve camminata, si arriva in una stradina tipica chiamata “Via delle Beccherie”, che prende il nome da Beccheria ossia Macelleria, quindi letteralmente sarebbe la via delle macellerie e proprio all’inizio di questa strada è possibile scorgerne una, che è la macelleria storica di Matera.
Proseguendo questa via caratteristica sia arriva presso il Duomo, che offre una vista panoramica non indifferente, capace di lasciare a bocca aperta qualunque visitatore.
Il Duomo è stato ultimato nel 1260 d.C. e solo negli ultimi anni ha subito un’opera di restauro che ha portato alla chiarificazione dei tufi esterni. La struttura è molto particolare, essenziale all’esterno e sfarzosa all’interno.
Sulla facciata principale del Duomo è presente un rosone, molto simile a quello che è possibile scorgere presso la Chiesa di Santa Croce a Lecce. Il rosone ha un significato molto particolare:
Il rosone simboleggiava un po’ la ruota della vita. Le due figure ai lati del rosone sono quelle che fanno girare questa grande ruota, mentre la figura che si scorge in basso è il talamone e rappresenta l’uomo comune che è portato a tenere sulle sue spalle il peso della vita e della quotidianità; l’ultima figura che si scorge in alto (che risulta purtroppo tagliata nella foto) rappresenta un arcangelo.
Proprio accanto al Duomo, c’è una piccola stradina da cui è possibile scorgere il campanile, che si chiama “Via Riscatto” e questo nome deriva dal fatto che tanti anni fa, tra il 400 e il 500 un conte napoletano di nome Giancarlo Tramontana comprò la città di Matera e la sfruttò a suo piacimento andando ad alimentare il malcontento generale, fino a che poi, nel 1534, in un giorno come tanti, all’uscita del Duomo venne assassinato. Ecco perché da quel giorno in poi si parlò di via Riscatto.
Seguendo via del riscatto, si arriva in uno scorcio panoramico di vera bellezza da cui è possibile ammirare un’enorme vallata piena di rocce, di grotte e di un fiumiciattolo che dalla città scorre fino a valle.
Vorrei fermarmi un attimo con voi su questa immagine e parlarvi del fiumiciattolo che vedete in basso a destra.
Storicamente la città di Matera nasce nella zona della Civita, cioè nella parte sommitale del promontorio e inizialmente la Civita era circondata da borghi pastorali. Tutte le abitazioni venivano scavate nel tufo, che come ben sappiamo è facilmente “modellabile”, questo tufo non era altro che una sedimentazione marina di calcarenite di Gravina che risale a circa 2 milioni di anni fa, all’epoca infatti la zona di Matera era completamente ricoperta dall’acqua. La stessa testimonianza ci viene data dai numerosi reperti che troviamo lungo i muri di alcune case materane.
Ad ogni modo il borgo in cui oggi troviamo i sassi non era rifornito dall’acqua corrente ed in più non esisteva un sistema di fognature, di conseguenza le persone vissero al meglio che potevano. La popolazione era prevalentemente povera e tutta la famiglia, numerosissima, dormiva in un’unica stanza spesso condivisa anche con alcuni animali.
“E ma allora, come facevano ad andare al bagno?”, la risposta è molto semplice: ogni famiglia aveva un cantaro ossia una sorta di vaso in cui venivano espletati tutti i bisogni nel corso della giornata e che la sera veniva ripulito. “Si ok, ma dove andavano a finire tutti gli escrementi?”, andavano a finire proprio in quel fiumiciattolo che vedete nella foto in basso a destra!
Questa situazione si dimostrò a lungo andare insostenibile e infatti nel 1948 Palmiro Togliatti (guida storica del Partito Comunista Italiano) definirà la città di Matera come una vergogna nazionale. Qualche anno dopo, nel 1952 Alcide De Gasperi (importante politico italiano) realizzò una legge speciale sui sassi che portò via metà dei residenti dei sassi i quali ebbero l’opportunità di vivere in una nuova casa, in sostanza fu un vero e proprio esproprio che non venne accettato all’unanimità.
Espropriare: privare qualcuno di un bene che gli appartiene, per fini pubblici.
Da quel momento in poi ci fu un continuo e lento abbandono dei sassi. Tra il 68 e l’80 il degrado continuò ad aumentare e molti dei rioni vennero distrutti dalla diffusione, sempre maggiore, della vegetazione!
E’ solo negli anni 90 che si è pensato di riportare la vita nei sassi ed oggi ci vivono più di 3000 residenti, sebbene siano tutte famiglie benestanti. Oggi è molto difficile invitare le persone a ritornare a vivere nei sassi, probabilmente sarebbe più facile sviluppare un sistema di ostelli, che permetterebbe di attrarre molti turisti (e non solo stranieri) che per una o due notti potrebbero vivere “come una volta”.
Le case presenti nei sassi sono spesso costruite su più piani, molte volte è capitato che a seguito di interventi di ristrutturazione, venne abbattuto il muro che divideva una casa dall’altra e il risultato fu la nascita di strutture meravigliose e molto ampie.
Dagli anni 90 in poi Matera si è risvegliata da quel torpore e nell’ultimo decennio sono state così tante le innovazioni e la promozione territoriale che, la città è stata eletta la capitale della cultura europea 2019.
Insomma Matera è una di quelle città che ti lascia a bocca aperta, perché è in città come queste che il tempo sembra essersi arrestato, perché ci sono scorci, borghi, rioni, in cui il tempo non sembra essere mai passato e la tecnologia sembra non essere mai arrivata ed è proprio questo a rendere questi luoghi così speciali.
Matera è una città che ti ruba il cuore e che nell’arco di una mattinata, ha rubato anche il mio.
Grazie a Info Matera per la visita guidata.
Trovate il video di Matera qui: https://www.youtube.com/channel/UCflMNgYzJIBVIIwuWexzWkA/videos?view_as=subscriber
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