NEW YORK – Quando un luogo ti cambia la vita
Quante volte vi è capitato di connettervi su Facebook per passare del tempo e di incappare nell’opzione “Accade Oggi”?
Per chi non la conoscesse, questa opzione è come una sorta di calendario che ricorda all’utente tutto quello che quest’ultimo ha condiviso quel giorno uno, due, tre e passa anni prima (in base all’anno di iscrizione). Una funzione apparentemente inutile ed alcune volte abbastanza imbarazzante a causa di post che avevamo completamente rimosso dalla nostra testa. Altre volte invece, Facebook ci ricorda delle cose veramente molto interessanti, che ci stanno a cuore e che non abbiamo dimenticato neanche per un secondo, anche a distanza di anni. Questo è quello che mi è successo qualche giorno fa, quando scorrendo la home di Facebook, questo tramite l’opzione “Accade oggi” mi ha ricordato del mio viaggio a New York.
Avete presente quando, dopo aver letto o ricordato una cosa, vi si forma un vero e proprio nodo alla gola? Beh, a me è successa esattamente la medesima cosa, perché tra tutti i ricordi, il mio viaggio a New York è quello che porto sempre nel cuore.
Quando Stefania, una mia amica, mi propose di fare un’esperienza presso le Nazioni Unite a New York, le dissi subito che era matta e che nonostante fosse una cosa che mi avrebbe fatto piacere fare, probabilmente non avrei mai partecipato. Si, è questo quello che si chiama ‘credere in se stessi’ (non giudicatemi). Passarono i giorni e non ci fu giorno in cui Stefania non continuò a propormi la stessa identica cosa, fino a che, una sera, non decisi di darle retta e di sostenere il colloquio. Indovinate? Passai il colloquio ad occhi chiusi, insomma, avrei partecipato ad una delle simulazioni diplomatiche più grandi al mondo.
Dall’esito del colloquio fino alla partenza il tempo volò e quando arrivò il momento di partire, tutti i dubbi che avevo, i dubbi su me stesso si fecero risentire, ma non gli permisi di avere la meglio e così part pieno di grinta e di voglia di fare.Non starò qui a raccontarvi del mio viaggio, perché ne ho già parlato in un altro articolo, ma quello che vorrei condividere con voi è la nostalgia che ho provato quando ho visto quella foto apparire sullo schermo del mio cellulare. Volete sapere perché la nostalgia è stata così grande?
La nostalgia è stata così grande perché New York ha rappresentato per me un punto di svolta nella mia vita, un punto di rottura da cui poter ricominciare. Prima di andare a New York vedevo la mia vita sotto un punto di vista davvero differente, non avevo fiducia in me stesso e spesso pensavo di non valere poi così tanto. New York mi ha insegnato invece che mettersi alla prova non solo fa bene, ma è anche importante perché accresce la nostra autostima e la simulazione diplomatica in particolare mi ha permesso non solo di conoscere persone da ogni parte del mondo, ma ha fatto si che molte di queste persone siano diventate, in pochissimi giorni, delle persone importanti nella mia vita ancora oggi, a distanza di due anni!
Viaggiare fa bene all’animo ed è importante perché non c’è niente che insegni così tanto come un viaggio.
New York, però, è un’altra storia. New York è tanto, tanto, tanto di più, è qualcosa che non è possibile spiegare a parole, ma che si può capire solo una volta che la si vive! Spero di tornare nella Grande Mela molto presto, perché ancora una volta, ho davvero bisogno della città dai mille palazzi e dalle mille vetrine accese, ho bisogno ancora una volta di sentire l’odore tipico dei carretti che cucinano hot-dog per le strade di times square, ho bisogno ancora una volta di calpestare i vicoletti di Central Park mentre qualche scoiattolo corre qua e là tra gli alberi, ho bisogno ancora una volta di vedere la Statua Della Libertà che giace imponente su Ellis Island e che guarda dall’alto la città di New York. Insomma, ho bisogno ancora una volta, di sentirmi a casa.